lunedì 12 aprile 2010

Se il nostro racconto non è verosimile oggi, può esserlo domani...

Qualche anno fa in una bancarella, credo... non sono più tanto sicura, ho acquistato un libro di Jules Verne "Il castello dei Carpazi". Ho sempre iniziato i suoi libri e li ho sempre abbandonati, anche se le storie intrigano. Pur sapendo questo l'ho preso e dopo tanti anni (forse 3, forse 4) ho deciso che era giunta l'ora di leggerlo.
Ambientato in un paesino sui Carpazi, Transilvania, dove non passerei neanche per sbaglio o forse sì (è accattivante quanto inquietante) e tra le superstizioni popolari il castello si erge minaccioso e quasi inarrivabile... quasi.
Ma Verne non lascia molto spazio alle superstizioni e indaga sempre la parte scientifica. Considerando che è uno scrittore della seconda metà dell'800 è proiettato al futuro con i suoi "romanzi scientifici".

Dopo mesi l'ho finito: e qui dovrebbe partire una Ola gigantesca tipo Tzunami!
Valutazione.
Pesante da leggere perché ricco di particolari paesaggistici e geografici ma anche per il linguaggio dell'800.
Storia interessante. Probabilmente l'ho finito per la curiosità di sapere che cosa si celava nel castello...







E ora giriamo pagina

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